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IL PROGRAMMA ITALEXIT

 

1. Cosa intende fare Italexit in ambito Covid & vaccini?

 

NO AL GREEN PASS

No a qualsiasi forma di controllo e di limitazione sociale.

Il Green Pass si è rivelato uno strumento ricattatorio, inutile se non dannoso dal punto di vista della salute pubblica, ed è stato usato per demolire il diritto di ogni cittadino a svolgere il proprio lavoro e a ricevere uno stipendio indispensabile alla sopravvivenza.

Il Governo ha ipotizzato di farne uno strumento di controllo non solo sanitario, ma anche economico, con un progetto che spingerebbe l'Italia verso una deriva cinese.

 

RISARCIMENTO PER I CITTADINI SOSPESI INGIUSTAMENTE DAL LAVORO

Tutti i lavoratori a cui è stato impedito di svolgere il proprio mestiere e che non hanno ricevuto lo stipendio per il solo fatto di avere scelto liberamente e lecitamente di non sottoporsi al vaccino devono essere risarciti.

A tutti loro va riconosciuto il compenso dovuto per i mesi nei quali sono stati sospesi e tutti devono essere immediatamente reinseriti sul posto di lavoro.

 

RISARCIMENTO ALLE VITTIME DI REAZIONI AVVERSE, NO ALLE LIMITAZIONI

Tutti i cittadini colpiti da reazioni avverse causate dal vaccino devono essere risarciti dallo Stato per i danni che hanno subito. Abolizione di tutte le limitazioni disumane che hanno impedito ai familiari dei ricoverati di assistere i loro parenti persino in casi gravissimi.

 

SUBITO UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA SULLA GESTIONE DEL COVID

ITALEXIT chiederà l'immediata istituzione di una Commissione d’inchiesta che indaghi su errori e omissioni durante la gestione pandemica e che faccia chiarezza sui contratti stipulati dal governo con le case farmaceutiche.

Chiediamo anche che sia tolto il segreto di Stato per tutto ciò che riguarda la gestione della salute pubblica.

 

APPROFONDIMENTO:

 

La dichiarazione dello stato di emergenza del 31 gennaio 2020 deliberato dal Consiglio dei Ministri del secondo governo Conte rappresenta il punto di partenza di una serie innumerevole di DPCM e DL che hanno profondamente inciso sulla struttura della società italiana, cambiando, anche radicalmente, la vita di milioni di cittadini. Essi hanno gradualmente, ma in maniera sempre più incisiva, determinato una profonda lacerazione del tessuto sociale utilizzando come grimaldello il tema della salute pubblica e individuale, nonché ridefinito il parametro di “buon cittadino” sulla base di un'adesione acritica a norme “emergenziali” ammantate di un'autorevolezza scientifica priva invero di un preliminare libero confronto medico-scientifico.

 

Le politiche sanitarie messe in atto dai governi di questi ultimi due anni e mezzo hanno fatto strame di diritti costituzionalmente garantiti, a partire da quelli contenuti negli artt. 4 e 32. Milioni di cittadini che per legittima scelta e principio di precauzione si sono rifiutati di sottoporsi a trattamenti farmacologici, peraltro autorizzati in via emergenziale e ancora sperimentali, sono stati vittime di decisioni governative che li hanno esclusi in particolare dal mondo del lavoro e dell’università, e li hanno limitati fortemente nel loro diritto alla libera circolazione. Oltre a essere costante oggetto di sentimenti di astio e riprovazione da parte della collettività fomentati da una pletora di servili mezzi di comunicazione.

 

Né i rappresentanti istituzionali della scienza medica hanno saputo sottrarsi a un analogo atteggiamento. Un dogmatismo alimentato da un conflitto di interessi sistematico e incardinato che si è spinto addirittura a invitare in maniera pressante bambini e donne in gravidanza a sottoporsi ad una terapia genica sperimentale, senza alcuna preliminare sperimentazione su tali popolazioni. Così come è inaccettabile la continua negazione o voluta sottostima degli effetti collaterali e avversi di tale terapia, che si stanno mostrando sempre di più nella loro cruda realtà. Una realtà financo ridicolizzata, ma che segna profondamente, e a volte irrecuperabilmente, la vita di migliaia di nostri concittadini di ogni età. Senza dimenticare le possibili ripercussioni sulla fertilità, come studi recenti indicano, la questione della genotossicità e della cancerogenicità così come degli eventi avversi a lungo termine.

 

Alla luce di tali premesse, ITALEXIT PER L’ITALIA si impegna:

1. ad abrogare tutte le normative sugli obblighi vaccinali attualmente in vigore e a introdurre il divieto di vaccinazione sulla popolazione con sieri genici di natura sperimentale, sulla base del principio di precauzione e nel rispetto della libertà di scelta terapeutica;

2. ad abrogare tutta la normativa sul Green Pass e ogni altro tipo di restrizione ancora presente;

3. a fare in modo che nessun dato personale e sanitario possa essere raccolto e utilizzato come strumento di controllo sociale e di perdita dei diritti civili;

4. a revocare, con efficacia retroattiva, tutte le sospensioni dal lavoro imposte dal governo e alla restituzione di tutti gli emolumenti o del fatturato non percepiti dai lavoratori sospesi;

5. a reintegrare immediatamente nel loro posto di lavoro e nelle loro funzioni tutti i lavoratori sospesi o demansionati con ripristino degli scatti di carriera e del conteggio pensionistico non effettuati a causa della sospensione;

6. a riconoscere gli eventi avversi da vaccino con presa in carico con corsia preferenziale da parte del SSN dei cittadini danneggiati che devono essere risarciti sulla base delle tabelle INAIL;

7. a cancellare tutte le procedure di riscossione della c.d. multa per la mancata sottoposizione all’inoculazione, restituendo le somme eventualmente già versate;

8. a promuovere in tutte le sedi giurisdizionali iniziative volte ad accertare ogni tipo di responsabilità civile, penale, amministrativa o di natura economica sulla gestione della pandemia;

9. a promuovere, in sede parlamentare, l'istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla gestione della cd Pandemia Covid 19, con particolare riguardo alla reale efficacia dei sieri, sull’analisi dei contratti sottoscritti con i produttori degli stessi, ai contratti stipulati dalla Pubblica Amministrazione con le società fornitrici di prodotti sanitari di sicurezza (es. mascherine, ecc.), agli effetti collaterali provocati dai cd. vaccini Covid 19, all'identificazione dei responsabili di palesi violazioni dei codici etici internazionali inerenti la sperimentazione clinica nell’imporre obbligo vaccinale, richiedendone il consenso, e violazione dei principi costituzionali relativi alla libera scelta;

10. a promuovere in sede parlamentare la desecretazione di tutti gli atti che in questi due anni i governi hanno reso segreti;

11. ad abolire lo scudo penale per i medici vaccinatori che non effettuino o non considerino un'individuale anamnesi pre-vaccinale, e valutazioni individuali del rapporto rischio/beneficio da parte del medico competente, nelle singole amministrazioni, che prenda la diretta responsabilità della scelta di far vaccinare un dipendente. In ogni caso, la scelta di vaccinarsi dev'essere libera nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione, che non consente di sacrificare il singolo individuo per un interesse collettivo e tantomeno di sottoporlo a trattamenti sperimentali; ricordiamo che sull'intera questione Covid è stato addirittura posto il segreto militare. Gli interventi che riguardano la cura e la salute del popolo non possono essere segreto militare in una democrazia;

 

Relativamente ai sieri di natura sperimentale, poi, risulta ormai chiaro (se pure in un evidente quadro di sottostima, poiché non esiste farmacovigilanza attiva e quella passiva è scoraggiata) che gli eventi avversi non sono transitori, hanno un tempo di latenza variabile, nulla si sa degli effetti a lungo termine e in moltissimi casi sono trattati solo in modo sintomatico (quindi siamo di fronte a una potenziale pluralità di patologie emergenti sulla cui terapia siamo all'anno zero). E questi effetti non sono neppure di lieve entità. I vaccini anti SARS-COV-2 aggiornati, poi, non possono essere somministrati, anche in regime di autorizzazione condizionata, se non vengono effettuati studi clinici idonei (inclusi studi di genotossicità e teratogenicità). Le reazioni avverse devono essere registrate e monitorate da un sistema di Farmacovigilanza adeguato che permetta, in caso di eccesso di eventi avversi, di interrompere la somministrazione del vaccino, identificare il rischio e sviluppare terapie. I danneggiati non possono essere ignorati, ma vanno curati e studiati - meglio tardi che mai.

 

Scarica il programma integrale depositato al Ministero degli Interni

 

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