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La crisi della medicina ufficiale ai tempi del turbocapitalismo apolide e delocalizzato delle élite globalist

22-09-2020 10:49

Redazione Vox

La crisi della medicina ufficiale ai tempi del turbocapitalismo apolide e delocalizzato delle élite globaliste

Il mondo della medicina ha subito profonde trasformazioni negli ultimi decenni, e nei prossimi anni nuovi cambiamenti drammatici sono purtroppo attesi

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Il mondo della medicina ha subito profonde trasformazioni negli ultimi decenni, e nei prossimi anni nuovi cambiamenti drammatici sono purtroppo attesi.

 

Lo scenario della medicina in Italia

Si pensi solo a questo aspetto molto critico: secondo i dati Eurostat attualmente in Italia i medici di famiglia sono 54.000 e nel giro di 10 anni, quindi entro il 2030 il 70% di essi andrà in pensione (1). Quali enormi disagi e problematiche per la popolazione vi saranno? Perché nessuno pensa di prendere provvedimenti? Quei cambiamenti che la stampa mainstream si affanna a descriverci come conquiste del progresso, sono spesso obiettivi illusori. Quei traguardi che il mondo dei mass-media asservito al pensiero unico dominante ci descrivono come conquiste del cittadino si rivelano spesso solamente obiettivi raggiunti delle agende di élite dominanti e nulla più.

 

Il mondo della medicina non sfugge a questa tendenza complessiva che sembra inarrestabile e che investe anche altri settori della società. Basti analizzare dei dati numerici desunti da studi pubblicati su riviste mediche prestigiose. Se analizziamo gli Stati Uniti d’America, considerato come modello di Paese occidentale avanzato e con un sistema sanitario di alto livello, ricco ed industrializzato, in cui prevale un sistema ospedaliero basato su sistemi diagnostici all’avanguardia, con apparecchiature sofisticate e moderni protocolli di terapia farmacologica, abbiamo una fotografia reale ed impietosa di quello che la narrazione dei mass-media mainstream ci vuole convincere che si chiami progresso. Una situazione simile (forse persino peggiore in alcuni casi, si evidenzia in Europa e nel resto del mondo occidentale, Italia compresa). I dati seguenti riferiti agli USA sono desunti da uno studio di Barbara Starfield 2000 che ha suscitato scalpore, (15) elenchiamoli:

  • 12.000 morti l’anno per operazioni chirurgiche definite dalla ricerca inutili.
  • 7.000 morti l’anno causate da errori di prescrizione di farmaci a pazienti ospedalizzati.
  • 20.000 morti l’anno dovuti ad errori di vario genere in ospedale.
  • 80.000 morti l’anno dovute ad infezioni contratte in ospedale.
  • 106.000 morti l’anno dovute a effetti collaterali negativi dei farmaci.
  • Per un totale di circa 225.000 morti l’anno in U.S.A. come conseguenza di trattamenti medici (sommando errori medici ed effetti collaterali dei farmaci). Questa è l’incidenza media che si desume dall’analisi dei dati ufficiali degli ultimi dieci anni.
  • Negli ultimi dieci anni il sistema sanitario americano ha quindi rappresentato la terza causa di morte negli USA dopo le patologie cardiovascolari e dopo le patologie tumorali.
  • Questi sono i dati riferiti ai cittadini benestanti che possono permettersi delle cure costose e ricoveri in ospedali all’avanguardia, spesso garantite da costose coperture assicurative. Cosa si può dire invece dei 40 milioni di cittadini statunitensi che non possono permettersi l’accesso al sistema sanitario? Tutte le fasce di popolazione medio-bassa, tutti coloro che vivono negli immensi e fatiscenti sobborghi delle metropoli, nei ghetti riservati ad immigrati o classi sociali di nuovi poveri causati da precariato o disoccupazione che fino a qualche anno fa erano classificati come middle class e working class, ebbene tutti questi sono esclusi da ogni tutela e cura.

Questi dati inquietanti meritano un’analisi profonda.

 

Il mercato dei farmaci

Il massiccio ricorso ai farmaci non ha consentito un miglioramento della salute generale ma anzi l’ha peggiorata. Il sistema medico ufficiale sembra incapace di rispondere ai nuovi bisogni di salute della popolazione. Tutto questo risulta essere ancora più grave poiché ingenti somme di denaro pubblico sono destinate alla ricerca in campo farmacologico. A queste somme si aggiungono gli enormi investimenti che le stesse grandi multinazionali farmaceutiche riversano nella ricerca di nuovi farmaci e nuove cure. Se confrontiamo la somma enorme degli investimenti totali (pubblici e privati) ed i risultati raggiunti è evidente il fallimento totale ed il collasso del sistema. Quando si parla di fallimento, si intende fallimento di risultati clinici ma questo non è un fallimento economico per le lobbies farmaceutiche, tutt’altro!

Viviamo tutti in un rovinoso e diabolico paradosso in cui più le cure farmaceutiche risultano inefficaci e pesantemente gravate da effetti collaterali, più il guadagno delle case farmaceutiche aumenta a dismisura e questo è incontestabile; si evince dallo studio di Starfield ma anche da innumerevoli altri studi.

 

Gli italiani e la Sanità

Anche in Italia la situazione non è molto diversa, basti pensare alle 300.000 cause pendenti contro i medici, con 35.000 nuove azioni legali ogni anno (2). Anche se nel 95% dei casi i medici vengono prosciolti, questo dato testimonia un diffuso malessere nella popolazione dei pazienti. Al già enorme numero di persone che fanno causa, dobbiamo aggiungere il numero molto maggiore di coloro che pur avendo subito danni, non decidono di adire le vie legali per vari motivi. Il primo tra tutti è l’elevata spesa economica da sostenere che secondo cifre riportate da quotidiani nazionali (2) ammonta mediamente a 50.128 euro per una causa civile e 36.901 euro per una causa penale. Citando le parole testuali del quotidiano che riporta questi dati, possiamo leggere “…C’è un clima di forte sospetto tra medici e pazienti, la gente pensa che intorno alla medicina ci sia un business. E forse è anche un po’ colpa dei medici” ha commentato il sottosegretario alla salute Armando Bortolazzi. Nel corso dello stesso articolo viene intervistato anche il presidente della commissione Igiene e Sanità del senato Pierpaolo Sileri che punta il dito contro i costi per il SSN generati da questa situazione: ecco le sue testuali parole riportate fedelmente dallo stesso articolo ”...Un medico che ha subito una denuncia o teme il clima di sfiducia, finisce per prescrivere un maggior numero di analisi ed accertamenti: la medicina difensiva costa dagli 8 ai 12 miliardi l’anno…” nello stesso articolo si riportano i risultati dei questionari rivolti a medici:

  • Il 78,2% di essi ritiene di correre un maggior rischio di procedimenti a suo carico rispetto al passato.
  • Il 68,9% ritiene di avere 3 probabilità su dieci di subirne, quindi una probabilità del 30%.
  • Il 65,4% avverte una pressione indebita nella pratica quotidiana.

Questo non viene affermato da complottisti ma da esponenti importanti della sanità pubblica, da quotidiani nazionali, da statistiche ufficiali.

Un altro quotidiano (3) titola: “Italiani sempre più insoddisfatti dei medici di famiglia”. Nel corso dell’articolo il quotidiano cita i dati dell’ultimo rapporto PIT Salute, del Tribunale per i diritti del malato-cittadinanza attiva. Questo documento stilato sulla base di 21.000 segnalazioni giunte nel 2015 da parte dei cittadini indica un aumento di problemi nel rapporto con i medici di famiglia ed i pediatri. Le principali lamentele riguardano:

● Rifiuto di prescrizioni da parte del medico. (28,4% con +4% rispetto al 2014, l’anno precedente).

● Orari inadeguati di ricevimento (25,4% con +12% rispetto all’anno precedente).

● Sottostima del problema di salute (17,9% con +6% rispetto all’anno precedente).

Riportando le testuali parole dello studio i dati descrivono “Un servizio sanitario in ritirata”. Ed una “enorme difficoltà ad accedere alla sanità pubblica” come sintetizza Tonino Aceti coordinatore nazionale del Tribunale dei Diritti del Malato. Altre lamentele riguardano:

● Liste di attesa (54,4%)

● Costo del ticket (30,5%)

● Intramoenia (8,4%)

Il rapporto cita dei tempi di attesa che secondo le segnalazioni dei cittadini arrivano a 9 mesi per una visita oculistica, 15 mesi per una mammografia, 2 anni per una rimozione di una protesi.

Se i cittadini italiani si lamentano sempre più della situazione sanitaria, del livello di efficacia delle cure, e dei tempi di attesa, se aumentano sempre più le cause intentate verso il personale medico dobbiamo chiederci: è possibile che questi fenomeni siano dovuti alle poche risorse erogate alla sanità, ai pochi finanziamenti che la Sanità riceve, in buona sostanza alla bassa spesa sanitaria italiana?

Riferiamoci agli ultimi dati ufficiali disponibili nell’Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale (2017).

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Nel 1998, i posti letto disponibili in Italia erano circa 311.000 per passare, nel 2017, a circa 191.000: in sostanza siamo passati, viva l’Unione europea, da 5,8 posti letto a 3,6 nel 2017 (nel 2019 sono scesi a 3,2; sia mai fossero troppi). E i posti in rianimazione, nello stesso periodo, sono diminuiti da 575 per 100.000 abitanti a 275. Per chi pensasse che la diminuzione sia dovuta semplicemente a un efficientamento dell’organizzazione (medici e infermieri sono diminuiti di 43.000 unità dal 2010 al 2018) e alla diminuzione dei giorni di degenza media, forniamo due dati:

-   Il primo riguarda l’allungamento delle liste d’attesa per esami e interventi alla faccia dell’universalismo di un servizio essenziale come quello alla salute

-   Il secondo, è che “l’efficiente” Germania ha quasi il triplo dei nostri posti letto e, in questa pandemia covid-19, ci stiamo accorgendo che questo fa la differenza anche sulle scelte che avranno conseguenze devastanti sull’economia (in sostanza per risparmiare qualche decina di miliardi in un bel po' di anni, ora bastano pochi mesi di chiusura delle attività per fare danni per centinaia di miliardi: un ottimo risultato da veri statisti).

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Sanità pubblica e sanità privata

Ma non basta: nello stesso periodo, le lobby della sanità privata hanno dato battaglia per accaparrarsi le prestazioni a maggior margine. Fake news? Rispondiamo con un po' di numeri sui servizi a minor margine:

● I servizi di pronto soccorso sono presenti nel 79,9% delle strutture pubbliche e solo nel 5,8% delle strutture private. E non basta: le strutture pubbliche, con il loro 79,9%, rispondono al 91,5% delle richieste di accesso al pronto soccorso.

● I servizi di pronto soccorso pediatrico sono praticamente inesistenti nelle strutture private: 0,62% contro 17,4 delle strutture pubbliche.

● I servizi di rianimazione sono presenti nel 65,4% delle strutture pubbliche contro il solo 9,3 delle strutture private (avete presente quando la moglie partorisce nella clinica privata e se ha una complicazione grave viene trasferita nell’ospedale pubblico?)

E questo mentre la tanto decantata sanità lombarda è entrata subito in affanno mentre quella privata fino all’altro giorno si pappava il 40% del budget dei ricoveri della sanità, sempre lombarda, a fronte del 35% di relative prestazioni. Come si spiega? Il privato costa di più perché è più efficiente? Dovrebbe essere il contrario. Oppure il privato “sceglie” i servizi a maggior guadagno lasciando al pubblico quelli a minor margine? E poi magari, facendo la divisione da terza elementare, qualche genio dirà che i posti letto nel privato costano meno che nel pubblico e i giorni di degenza medi sono minori (uno che viene operato al menisco sta in degenza quanto uno che si è schiantato contro un albero e finisce in coma).

Capito?

E chi possiamo ringraziare per questo bel risultato? I governi di destra, di centro e di sinistra che hanno governato l’Italia negli ultimi decenni nel nome del “ce lo chiede l’Europa” e del “ci vuole più Europa”. Tanto loro, i nostri cari rappresentanti, hanno l’assicurazione sanitaria pagata da noi, che gli permette di fregarsene dei livelli minimi di servizio.

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Le patologie croniche

Complice anche l’aumentato numero di anziani, (ma anche l’inefficacia delle cure farmacologiche) gli italiani stanno divenendo un popolo di malati cronici. Secondo i dati dello studio OsservaSalute 2016 riportati da vari siti on line (5), nel nostro Paese è diminuita l’aspettativa di vita, è aumentato l’uso di antidepressivi ed il numero di suicidi, e la tenuta del sistema sanitario pubblico è considerata a rischio. Nel 2025 l’incidenza sul PIL della spesa per la sanità pubblica raggiungerà il 7,2%, nel 2035 sarà del 7,6%, nel 2060 sarà del 8,3%. Già oggi le malattie croniche riguardano 4 italiani su 10, pari a 23,6 milioni di persone. Nel 2011 erano il 21,9%, nel 2015 erano aumentate già al 23,7% le persone che presentavano contemporaneamente 2 o più tra queste patologie croniche:

● Ipertensione arteriosa

● Ictus ischemico

● Malattie ischemiche cardiache

● Scompenso cardiaco congestizio

● Diabete mellito tipo II

● Broncopatia cronica ostruttiva

● Asma bronchiale

● Osteoartrosi

● Disturbi tiroidei

Già nel 2015, sempre secondo lo studio già citato il 72,1 % di queste persone con 2 patologie concomitanti assume 5 o più farmaci differenti contemporaneamente. Essi assumono sempre più farmaci anche in una fascia di età non geriatrica. Non è di riscontro infrequente osservare sessantenni, non novantenni, che assumono 6, 7, fino a 10 farmaci contemporaneamente. Spesso sono pazienti sempre più giovani ad assumere più farmaci contemporaneamente, anche per via dello stress, delle condizioni di precariato lavorativo, della crisi economica, dell’alimentazione a base di cibo industriale sempre più ricco di sostanze tossiche (pesticidi, coloranti, emulsionanti, esaltatori di sapidità, ormoni, antibiotici e vaccini somministrati agli animali). Per la tossicità e la pericolosità dei pesticidi verso la salute si veda lo studio condotto da Greenpeace che evidenzia la drammaticità della situazione correlata al sistema di produzione industriale di cibo da parte di grandissime aziende multinazionali (6). In questo studio denominato “Tossico come un pesticida” si evidenzia come i pesticidi siano chiaramente coinvolti nella genesi multifattoriale di un ampio numero di situazioni patologiche gravi come:

● Predemenze e demenze

● Infertilità

● Aumento del tasso abortivo

● Deficit dello sviluppo intellettivo del bambino

● Patologie tumorali

E molto altro…

 

Progresso o regresso scientifico?

Come siamo arrivati a questa drammatica situazione della nostra salute? Possiamo parlare di progresso delle condizioni generali di salute della popolazione oppure sarebbe più giusto parlare di regresso? Come è possibile che le enormi spese farmaceutiche producano risultati opposti agli scopi benefici che le pubblicità di prodotti farmaceutici decantano sui mass media? Come è possibile che farmaci che hanno alle spalle lunghe sperimentazioni e pluriennali trials clinici pre-vendita finiscano poi per fallire clamorosamente l’obiettivo non generando pazienti guariti ma pazienti cronicamente dipendenti da sostanze farmaceutiche che generano progressivi ed ingravescenti livelli di intossicazione, richiedendo il ricorso ad ulteriori farmaci, instaurando un deleterio quanto dispendioso circolo vizioso? Come è possibile che decenni interi di ricerca in campo farmacologico con miliardi di euro investiti in tutto il mondo abbiano portato a pochi o nessun farmaco valido e risolutivo nel settore delle demenze o delle malattie auto-immuni o nella riduzione di patologie cronico-degenerative? La risposta è semplice: i grandi produttori di farmaci (BIG PHARMA) con gli enormi capitali che gestiscono e con i profitti che generano hanno ormai controllato e direttamente indirizzato ogni aspetto del mondo medico. Esse dirigono, controllano, influenzano, finanziano e/o hanno relazioni e rapporti stretti di partnership, cooperazione, collaborazione, molte volte non esenti da enormi conflitti di interesse, con (8):

● Fondazioni

● Centri di ricerca pubblici e privati

● Istituzioni internazionali inerenti la sanità pubblica

● Università e centri privati di formazione sanitaria specialistica medica

● Cliniche

● Mass-media

● Associazioni di medici, o farmacisti

● Riviste scientifiche

● Movimenti e associazioni

● Partiti politici

● Associazioni, providers o enti per la formazione e l’educazione continua o aggiornamento dei medici.

Per fare un esempio, Bill Gates è il massimo finanziatore dell’OMS e di fatto ne esercita il controllo. È assurdo che un privato influenzi e controlli la più grande struttura mondiale che si occupa di gestione della salute!!

Big Pharma secondo recenti ricerche (8) domina la ricerca ed ha a disposizione cifre da capogiro (70 miliardi di dollari ogni anno) per trovare nuovi farmaci, ma come se non bastasse le cifre per influenzare medici e consumatori sono molto maggiori ogni anno; per il marketing annuale si parla di 155 miliardi di dollari l’anno!! In realtà sono stime teoriche ed approssimate, le cifre reali potrebbero essere molto, ma molto più alte!! (8)

 

Le multinazionali di Big Pharma

Queste grandi multinazionali operando a livello trans-nazionale massimizzano i profitti dovuti all’obbedienza da parte del mondo medico a protocolli che vengono detti scientifici ma che di fatto sono proposti e dettati da studi spesso direttamente o indirettamente da loro finanziati e a loro favorevoli, in quanto incentivano la prescrizione solo di farmaci di loro produzione. In pratica si genera un pericoloso corto-circuito in cui chi definisce le linee guida è chi produce il farmaco per rispettare le linee guida stesse, nella totale mancanza di studi compiuti da enti indipendenti. Qualora gli studi indipendenti portino a conclusioni del tutto diverse e a volte opposte alle linee guida ufficiali, allora questi studi vengono ignorati poiché non riescono ad accedere alle pubblicazioni scientifiche a più ampia e capillare diffusione, visto l’onnipresente, onnipervasivo, capillare, asfissiante controllo che Big Pharma esercita su tutto ciò che è pubblicato, oppure frettolosamente bollato come fake news! Pensiamo ad esempio al progressivo abbassamento dei livelli ottimali di colesterolo che ha generato enormi guadagni per Big Pharma, anche se ci sono numerosi, serissimi studi indipendenti condotti su migliaia di pazienti che affermano che l’eccessivo abbassamento dei livelli di colesterolo proposto dalle linee guida ufficiali sia addirittura dannoso! Alcuni medici prestigiosi e luminari di livello internazionale ne hanno parlato nel corso di congressi internazionali ed interviste ma il loro appello è caduto nel vuoto. Sono voci eroiche ed isolate di ricercatori e di medici che proclamano il primato dell’etica sul marketing turbo-capitalista, il primato del principio ippocratico del PRIMUM NON NOCERE. E mai giuramento fu più disatteso, tradito, calpestato, subordinato alla transnazionale operazione globalizzata di farmacologizzare persino la persona sana!!! Ecco le testuali parole di un articolo del Fatto Quotidiano (10) “..Se qualcuno subito potrebbe bollare tutto il discorso come la solita teoria da complottisti, basti a costoro ricordare le testuali parole attribuite a Henry Gadsen direttore generale della multinazionale farmaceutica Merck, che riassume la filosofia del disease mongering: “..IL MIO SOGNO E’ INVENTARE FARMACI PER GENTE SANA. (11)  E’ il marketing del disease mongering: non serve vendere più medicine ai soliti malati, ma basta sensibilizzare la gente a nuovi consumi nel nome di una presunta attivazione della salute”. La macchina travolgente della produzione di linee guida abbinate al farmaco corrispondente non si può fermare!! Bambini troppo agitati e distratti? Una volta si chiamavano scherzosamente Pierino la peste o Giamburrasca, ed erano considerati bimbi vivaci, esuberanti, simpatici con molta energia. In questi casi il buon vecchio medico di famiglia, figura di straordinario valore in senso umano, etico e medico, animato di solo umile e naturale buon senso da pater familias consigliava ai genitori di far stancare questi bimbi con la vita all’aperto o indirizzarli a salutari attività sportive. Confesso di essere stato anche io uno di questi bambini terribili, sempre in movimento, curiosi di tutto, mai stanchi, pieni di energia, fondamentalmente supersani... ebbene oggi questi bambini sono a volte perfino etichettati come patologici portatori di ADHD, sindrome di iperattività e deficit dell’attenzione. E spesso si arriva a prescrivere a questi bambini uno psicofarmaco, il Ritalin!! Per non parlare di fantasiose patologie inventate di sana pianta, come il "disordine disforico da deficit ansiogeno da consunzione di attenzione sociale". Questo viene definito dallo psichiatra Enrico Nonnis “una finta malattia con tanto di farmaco fittizio per curarla e sito internet per promozionarla!” (11). Emilia Costa, docente di psichiatria alla sapienza di Roma, la chiama ”complessa ed articolata strategia per il condizionamento del mercato della salute” ed ancora aggiunge “..un ipnosi dolce che mira a convincere gli individui circa l’utilità incondizionata del farmaco. Non è più il dottore che cura il paziente, ma è il farmaco, noi medici siamo diventati esclusivamente distributori di ricette?“ (11). Paolo Roberti Sarsina, dirigente di psichiatria e esperto del Consiglio Superiore di Sanità afferma: ”tre quarti dei colleghi che hanno redatto il DSM, catalogo diagnostico delle malattie mentali, hanno rapporti finanziari con case farmaceutiche. Più del 90% della ricerca scientifica è finanziato dall’industria e oltre la metà del budget dell’Agenzia Europea del Farmaco è garantito dai produttori.”!!! Il ricercatore arriva a dichiarare ed auspicare “una pandemia, certo, ma di consapevolezza!” (11). Intanto gli stati continuano ad acquistare milioni di dosi di vaccino che poi, come successo in passato, dato che l’epidemia non si propaga, rimangono per anni in celle frigorifere e magazzini, oppure farmaci rivelatisi inutili acquistati dallo Stato a peso d’oro. Si pensi agli articoli di Repubblica (13) in cui una ricerca indipendente smonta il Tamiflu, considerato inefficace per l’influenza suina e dei polli, ma pagato dai governi oltre 3 miliardi!!! Epidemie che nei grafici terroristici e grotteschi, (come potremmo definirli altrimenti?) degli epidemiologi avrebbe potuto fare 150 mila morti solo in Italia, afferma il quotidiano, ed invece è servito a gonfiare i bilanci della Roche Spa, multinazionale svizzera, grazie ad ondate di panico collettivo sapientemente orchestrate dai media. Nel citato articolo di Repubblica si calcola che l’Italia acquistò 24 milioni di dosi di vaccino non utilizzato se non in minima parte, per una spesa di 184 milioni di euro pagate dallo Stato italiano a Novartis. Tra l’altro nelle clausole del contratto si legge che ci sia la possibilità di mancato rispetto delle date di consegna senza applicazione di alcuna penalità o il pagamento a Novartis di 24.080.000 euro al netto di iva per partecipazione ai costi in caso di non ottenimento dell’autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto!!! Per fortuna il vaccino superò i test dell’EMEA, ente europeo controllore, altrimenti il ministero avrebbe pagato 24 milioni per un farmaco inutilizzabile!!! Ma perché condizioni così favorevoli alle industrie e penalizzanti per lo Stato e in definitiva per le finanze pubbliche? Per le condizioni di eccezionale gravità della pandemia, per l’allarme procurato dai mass media, per un’epidemia rivelatasi una colossale bufala mondialista!!! I profitti totali di Big Pharma con i soli 10 medicinali più venduti sono stati pari a 76 miliardi di dollari nel 2013 (9). Per non parlare di profitti dovuti a pandemie originate da virus artificiali, creati dall’uomo in laboratorio, come afferma il premio nobel Luc Montagnier in una ormai celebre intervista alla televisione francese in cui a proposito del covid-19 parla di un “lavoro fatto con la precisione di un orologiaio” (12).

 

Si pensi a ciò che scrive un giornalista investigativo americano, Gerald Posner in un suo recente testo (7): ”... le aziende farmaceutiche vedono covid-19 come un’opportunità di business che capita una volta nella vita”; la crisi globale “sarà potenzialmente un blockbuster per il settore in termini di vendite e profitti” (7). Intervistato da Intercept dichiara: ”più la pandemia peggiora, più elevato sarà il profitto finale”.

In conclusione, si potrebbe analizzare a lungo cosa sta accadendo da alcuni decenni nella sanità a livello mondiale ed emerge un disegno grottesco, inquietante, gravissimo, manipolatorio, condotto dalle élite turbo-mondialiste ben rappresentate dai colossi di Big Pharma. Il disegno è un piano ben articolato in più livelli:

● creare nuove patologie.

● vendere farmaci ai soggetti sani, un mercato ben più remunerativo di quello già lucroso dei malati.

●massimizzare il controllo capillare sul mondo medico tramite il controllo totale della formazione, dell’aggiornamento, della convegnistica medica, del mondo della ricerca, delle università, dei corsi post lauream, delle borse di studio, dei finanziamenti, ecc.

● controllare direttamente le riviste mediche scientifiche.

● controllare direttamente le ricerche sperimentali ed i trials clinici.

● imporre vaccinazioni di massa, calpestando i diritti sulla libertà di cura garantiti dalla Costituzione, e proclamati dai Trattati internazionali firmati dall’Italia, azzerando le sempre più numerose ed autorevoli voci critiche di medici e ricercatori che evidenziano i sempre più numerosi e gravi casi di danni da vaccino e le numerose sostanze tossiche presenti in essi. Si legga a questo proposito un illuminante testo del nanopatologo Stefano Montanari (16):

● instaurazione di linee guida sempre più severe su livelli di presunta normalità di valori ematologici (colesterolo, trigliceridi, gliemia, ecc.) per ampliare la platea dei NON NORMALI da trattare con farmaci appositi.

● medicalizzare fasi fisiologiche di processi naturali come menopausa, gravidanza e adolescenza, facendoli diventare pericolose patologie da trattare.

● massimizzare il guadagno da pandemie originate da virus che eminenti studiosi affermano essere di origine manipolatoria umana.

● denigrare, colpevolizzare, ridicolizzare, escludere gli esperti scientifici non allineati all’agenda globalista di Big Pharma, tacciando di ciarlataneria coloro che parlano di ogni forma di medicina naturale (medicina omeopatica, omotossicologia, fitoterapia, medicina ayurvedica, medicina tradizionale cinese, agopuntura).

 

Tutto questo nonostante:

● decine di milioni di persone le usino con buoni risultati ogni giorno, in ogni Paese, compresa l’Italia.

● esistano ormai in letteratura numerosi studi che confermano in modo netto e inequivocabile l’enorme efficacia di queste cure (17), efficacia che ogni medico esercitante le medicine naturali può riscontare ogni giorno nella sua pratica clinica.

● nonostante la loro quasi totale mancanza di effetti collaterali.

● nonostante l’evidenza che molte delle scoperte in numerosi campi della scienza siano state originate da eventi casuali, ricerche indipendenti, pensatori originali o anarchici, che nei secoli passati si siano discostati dai paradigmi di pensiero consolidati.

Questo disegno mira ad espropriare alla singola persona il diritto alla libertà di cura, sacrificata e sottomessa ad una agenda delle élite che vedono la dittatura sanitaria e l’imposizione di terapie obbligatorie non solo come una fonte immensa di guadagni, ma come un passo necessario e imprescindibile nel tentativo di instaurare il programmato e calendarizzato NEW WORLD ORDER, il nuovo ordine mondiale, di cui numerosi testi ampiamente hanno parlato (14).

 

Le conseguenze della degenerazione della medicina

Vorrei concludere questo articolo (che non ha la presunzione di essere esaustivo, poiché molto altro potrebbe esser detto ed analizzato su questi processi di portata epocale) con una considerazione. Si potrebbe cioè commentare una frase di un esponente simbolico e carismatico di quel gruppo elitario di dinastie di capitalisti che dominano la sanità attuale, John Davison Rockfeller: ”non mi servono uomini che falliscono. La causa del loro fallimento non è affar mio, ma voglio come soci gli uomini di successo.” Da questa frase si evince l’ossessione estrema ed onnipervadente dell’agire di questi soggetti che pur di arrivare al successo, ovvero all’accumulo abnorme ed ossessivo-compulsivo di capitale, non esitano a sacrificare ogni valore umano, ogni minima ed elementare forma di etica. “Il fine giustifica i mezzi” di machiavellica memoria non può essere applicato alla gestione della salute umana, né al business farmaceutico, altrimenti questo delirio di onnipotenza turbo-capitalistico produrrà le abnormi, gravissime conseguenze che stiamo vivendo sulla nostra pelle in questi oscuri tempi del coronavirus. Un’altra frase di questo padre fondatore del turbo-capitalismo nasconde in sé oscuri presagi: ”pagherei la capacità di trattare con la gente più di qualunque altra capacità al mondo”. Trattare con la gente, significa saperla manipolare, nella visione perversa di questi sinistri personaggi! Da questa frase si capisce che il mostro onnivoro del turbo-capitalismo è stato partorito da personaggi che avevano al primo posto della loro scala di valori la capacità di “trattare” con la gente, che tradotto nel linguaggio turbo-capitalista diviene capacità di usurpazione dittatoriale, ammantata di falso ed ipocrita filantropismo autoreferenziale ed illusionistico. Da questa frase inquietante e dall’ideologia che si intravede in essa, scaturisce tutta la mole di manipolazioni scientifiche ed il controllo etero-diretto della ricerca scientifica che deve invece essere riportata alla sua primigenia e necessaria indipendenza, trasparenza ed umanità. Ricordiamo che tra le capacità da reputare migliori, anche nell’ambito di ogni attività imprenditoriale e a maggior ragione di una attività che tocca una cosa sacra come la vita umana e la diffusione della salute, dovrebbero esserci l’onesta, l’essere al servizio dell’umanità, la capacità di risolvere problemi invece di crearli ad arte per massimizzare il profitto e per aumentare il business.

Mala tempora currunt!! Urge una rivoluzione etica in campo medico scientifico che riporti la persona umana ed i suoi bisogni al centro del discorso e fuori dalle agende turbo-capitaliste elitarie globalizzanti.

 

BIBLIOGRAFIA

1) Valentino Maimone. Medici di base: perché oggi sono in crisi? StarBene 14 gennaio 2019

2) La Repubblica. 8 Febbraio 2019. “contro i medici 300.000 cause pendenti, nel 95% dei casi vengono prosciolti”.

3) OK Salute e Benessere. 19 dicembre 2016

4) quotidiano sanità.it 11 settembre 2019

5) www.agi.it 11 aprile 2017 Un popolo di anziani e malati cronici. Come stanno gli italiani.

6) Tossico come un pesticida.www.greenpeace.it

7) Gerald Posner. Greed, Lies, and the poisoning of America.

8) corvelva.it “big pharma domina la ricerca”.

9) vita.it big pharma i 10 medicinali che fanno guadagnare di più. 3 aprile 2014.

10) Fatto Quotidiano 29 novembre 2011. Il nuovo business è dare medicine ai sani e le case farmaceutiche fanno affari d’oro.

11) www.libreidee.org inventori di malattie: per vendere farmaci a persone sane.

12) YouTube.intervista a Luc montagner. Origini di covid 19.

13) Repubblica 11 aprile 2014 il farmaco inutile per l’aviaria pagato dai governi oltre 3 miliardi di dollari

14) Marcello Pamio. Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale.

15) Barbara Starfeld. Is US health really the best in the world? Jama july 26 2000 vol 284, n4.

16) Montanari, Gatti. Vaccini si o no?

17) La medicina biologica. Rivista italiana di omeopatia, omotossicologia e medicine integrate. CD rom che raccoglie oltre 500 articoli scientifici pubblicati nel periodo 1983-2003 che confermano l’efficacia di rimedi omeopatici ed omotossicologici.